“Scienza non è altro che percezione” (Tht. 151e2-3): sul ruolo della percezione nel processo conoscitivo

Autores

  • Francesca Eustacchi Università degli Studi di Macerata – Macerata – Italia

DOI:

https://doi.org/10.14195/1984-249X_35_07%20

Palavras-chave:

Perception, Knowledge, Protagoras, homo mensura, Theaetetus

Resumo

Nella prima parte del Teeteto, Platone si confronta con la posizione protagorea, interpretando la massima dell’homo mensura su base sensoriale. Lo scopo del dialogo è quello di ricercare e definire in che cosa consista la scienza, che in un primo momento viene identificata con la percezione. Il presente contributo propone un esame analitico della discussione che in questo dialogo Socrate conduce con Teodoro e Teeteto, due matematici che veicolano il pensiero di Protagora. Viene quindi messa in evidenza l’operazione teoretica attraverso cui Platone, reinterpretando il pensiero del sofista, gli rivolge diverse critiche puntuali, con l’intento di mostrare l’impossibilità e la pericolosità di considerare la percezione individuale di ogni singolo essere umano una base conoscitiva. Nello stesso tempo, il filosofo valorizza anche il contributo offerto dal sofista in funzione di una migliore caratterizzazione del ruolo della percezione nella conoscenza. Tale discussione, se considerata anche in relazione a quanto affermato nella Lettera Settima, si rivela dunque utile per chiarire un momento centrale dell’articolata visione gnoseologica di Platone.

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Publicado

2025-07-25

Como Citar

Eustacchi, F. (2025). “Scienza non è altro che percezione” (Tht. 151e2-3): sul ruolo della percezione nel processo conoscitivo. Revista Archai, (35), e03507. https://doi.org/10.14195/1984-249X_35_07

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Artigos