Come “statue di bronzo”

i luoghi socratici del silenzio

Autores

DOI:

https://doi.org/10.14195/1984-249X_28_8

Palavras-chave:

silence, paideia, Socratic dialogue, Aeschines, Plato

Resumo

Obiettivo del presente contributo è un esame dei riferimenti al tema del silenzio in alcuni “luoghi” della letteratura socratica. Più particolarmente, l’analisi si concentra sull’importanza riconosciuta alla virtù del σιωπᾶν in due specifici ambiti: 1) l’educazione dei giovani e 2) lo scambio dialogico. Il primo aspetto è indagato soprattutto a partire dal Milziade di Eschine di Sfetto, che presenta positivamente la capacità di tacere nei giovani (Stob. 2.31, 23; Plu. De recta rat. aud. 4 p. 39b-c) e che permette di istituire, a questo riguardo, alcuni paralleli con opere non socratiche (in particolare X. Lac. 3.5 e Isoc. Bus. 28-29). Il secondo aspetto, non privo di connessioni con il primo, è invece approfondito soprattutto a partire da un riferimento al ruolo del silenzio nel Protagora platonico (329b), che consente di indagarne la funzione più specificamente anti-sofistica.

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Publicado

2020-03-24

Como Citar

Pentassuglio, F. (2020). Come “statue di bronzo”: i luoghi socratici del silenzio. Revista Archai, (28), e02808. https://doi.org/10.14195/1984-249X_28_8

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