Retorica di credibilità nella Vita di Paolo di Tebe
DOI:
https://doi.org/10.14195/2183-1718_83_5Palavras-chave:
Girolamo, Paolo di Tebe, credibilità, retorica, agiografiaResumo
Sin dall’inizio della Vita di Paolo di Tebe, Girolamo fa della credibilità la questione fondamentale da affrontare nella redazione di un’opera agiografica: nonostante una pletora di racconti incredibili, che trattano di uomini vissuti in grotte sotterranee e coperti di peli fino al calcagno, la biografia di Paolo è da intendersi come un resoconto fededegno della vita del primo vero monaco cristiano. Un’opera del genere non può che entrare in conflitto con la Vita di Antonio di Atanasio; come suggerito in parte da Girolamo stesso nel prologo, la nuova biografia monastica metterà, dunque, in dubbio la veridicità di un modello venerabile. Il presente contributo offre un’analisi retorica di alcuni passi della Vita di Paolo di Tebe. L’obiettivo è esplorare i legami tra paideia tardoantica e credibilità, mostrando come il biografo sfrutti le sue tecniche di persuasione anche nella narrazione di episodi incredibili. Nella sezione finale, trovano posto alcune riflessioni sull’idea di credibilità dell’autore e del suo pubblico.
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